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RISCHI SPECIFICI DEGLI ANTIPSICOTICI

Perché questa informativa?

 

Occorre sapere che l'utilizzo di farmaci antipsicotici sia tipici (cioè di prima generazione) che atipici (di seconda generazione) può aumentare il rischio di complicazioni cardio-metaboliche nei pazienti che ne fanno uso: principalmente dislipidemie, aumento di peso e iperglicemia. Nella considerazione dell’indubbio beneficio e importanza che i farmaci antipsicotici rivestono nella cura di specifiche patologie, appare altresì importante che una corretta informazione venga fornita ai pazienti rispetto ad alcuni rischi specifici nell’assunzione di questi farmaci. La conoscenza da parte dei pazienti rispetto a tali rischi specifici e la collaborazione in ottica di prevenzione con il proprio psichiatra è la strategia più efficace di tutela per le persone che seguono un trattamento con antipsicotici.

 

 

Di quali farmaci stiamo parlando?

 

Stiamo parlando degli antipsicotici (detti anche neurolettici), cioè farmaci efficaci nel trattamento di patologie psichiatriche in cui sono presenti alcuni sintomi quali:

  • Allucinazioni: sono false percezioni in assenza di uno stimolo esterno reale, cioè, per esempio, vedere delle cose o sentire delle voci che non ci sono.
  • Deliri: sono disturbi del contenuto del pensiero per cui pensiamo delle idee che non sono coerenti ai dati di realtà; sono pensieri illogici, come, ad esempio, essere convinti che alcune forze internazionali possano complottare contro di me.
  • Disturbi del pensiero, che possono manifestarsi con difficoltà a pensare in modo lucido.
  • Sbalzi d’umore come, ad esempio, passare improvvisamente da uno stato di depressione ad uno di euforia (o viceversa), senza motivo.

Quindi, fondamentalmente, vengono utilizzati per il trattamento delle psicosi (come ad esempio la schizofrenia), del disturbo bipolare e in alcune forme depressive.

Sono numerosi gli antipsicotici oggi in commercio, e sono divisi in:

  • Antipsicotici tipici: tra i quali, per esempio l’aloperidolo, la clorpromazina, la tioridazina, la levomepromazina, la  perfenzania, ed altri.
  • Antipsicotici atipici: tra i quali, per esempio, la clozapina, l’aripiprazolo, l’olanzapina, il risperidone, l’asenapina, la quetiapina, ed altri.

Sia i tipici che gli atipici sono efficaci sui sintomi che abbiamo precedentemente detto, però gli atipici si sono rivelati più attivi anche sui cosiddetti 'sintomi negativi' delle psicosi (scarsa motivazione, mancanza di interesse, scarsa cura di sé), su cui i farmaci tipici mostrano una efficacia ridotta.

 

 

Quali sono i principali rischi specifici di questi farmaci?

 

Si tratta di farmaci che vanno somministrati a dosi individualizzate per cui pazienti differenti noteranno gli effetti terapeutici a dosaggi diversi.

Non danno né dipendenza né assuefazione, ma hanno effetti collaterali che è bene conoscere:

 

  • Cardiotossicità (insorgenza di aritmia cardiaca)

Un attento monitoraggio del tratto QT attraverso l’ECG è pertanto fondamentale per tenere sotto controllo l’eventuale insorgenza di aritmie associate al prolungamento di tale intervallo.

 

  • Aumento del peso corporeo, iperglicemia e diabete

Il meccanismo attraverso cui gli antipsicotici inducono un aumento ponderale includono stimolazione dell'appetito, riduzione dell'attività fisica e alterazioni della regolazione metabolica dovuta ad alterazione della sensibilità all'insulina e/o della sua secrezione.

 

  • Dislipidemie

Rischio di incremento di trigliceridi, colesterolo totale e colesterolo LDL.

 

  • Ipertensione

Questa è da collegarsi agli altri fattori di rischio cardiovascolare: aumento di peso, diabete, dislipidemie ed attitudine al fumo.

 

  • Disturbi ematologici

La clozapina può essere considerato un farmaco a sé stante per il diverso meccanismo d’azione (agisce in maniera marginale sul sistema della dopamina) e per i differenti effetti collaterali. Pur producendo minori effetti come tremori, rigidità e avendo una minor probabilità di produrre discinesia tardiva, può causare una carenza di globuli bianchi anche grave ed è pertanto prescritto con maggiore cautela, dopo che almeno altri 2 antipsicotici siano stati provati senza successo.

Agranulocitosi e neutropenia sono i rarissimi eventi avversi correlati all'utilizzo di clozapina: per questo motivo nella scheda tecnica del prodotto, sono inserite avvertenze speciali e precauzioni d'uso che prevedono il monitoraggio intensivo dei valori ematologici del paziente regolarmente ogni settimana durante le prime 18 settimane di trattamento e a intervalli di almeno 4 settimane nel periodo successivo. Il monitoraggio deve continuare durante tutto il trattamento e per 4 settimane dopo l’interruzione della somministrazione di clozapina.

 

  • Iperprolattinemia

Tra gli effetti più evidenti si segnalano disturbi mestruali e galattorrea (cioè una secrezione del latte nelle donne anche quando esse non sono in fase di allattamento).

 

  • Sintomi extrapiramidali (EPS)

L'insorgenza di sintomi extrapiramidali (EPS) è maggiormente correlata all'utilizzo di antipsicotici tipici. Si manifestano prevalentemente con rigidità, tremore a riposo, riduzione della mimica facciale, ipo- o acinesia (pochi movimenti/assenza di movimenti spontanei) e bradicinesia (movimenti lenti e impacciati), acatisia (impossibilità a stare fermi, seduti, volontà di muoversi in continuazione). In caso di assunzioni prolungate possono produrre un disturbo del movimento chiamato discinesia tardiva (che si manifesta con una serie di movimenti involontari rapidi, simili a tic). L’attenzione scrupolosa alle indicazioni del medico durante il trattamento è in grado di minimizzare la comparsa di questi effetti avversi.

Gli antipsicotici atipici sembrano determinare minori effetti collaterali tipo EPS, una minor probabilità di produrre discinesia tardiva, ma maggiori probabilità di produrre un aumento di peso, di provocare il diabete e di dare problemi sessuali.

 

 

Quanto dura il trattamento con antipsicotici?

 

La durata del trattamento dipende dalla patologia. Non esiste una regola certa che possa dire per quanto tempo dovrà essere seguita una terapia con antipsicotici. Alcune condizioni psicotiche indotte da sostanze o episodi di psicosi breve possono richiedere una terapia di breve durata. Per quadri più stabili di schizofrenia il trattamento si protrarrà a lungo.

 

 

Piano terapeutico

 

Ad oggi è stato abolito l’obbligo di diagnosi e piano terapeutico per i seguenti farmaci:

 

  • Ziprasidone
  • Olanzapina
  • Quetiapina
  • Asenapina
  • Risperidone
  • Aripiprazolo
  • Paliperidone

 

Soltanto per la Clozapina, è rimasto l’obbligo di dispensazione con piano terapeutico con indicazione di compatibilità leucocitaria emesso dallo specialista.

 

Il paziente può recarsi direttamente dal Medico di Medicina Generale (il medico curante) per ottenere la ricetta da portare in farmacia. La farmacia prenoterà il numero di confezioni del farmaco indicate in ricetta (massimo due confezioni per ricetta) per conto del paziente. Si segnala che, ad oggi, le farmacie di Palermo, riescono a consegnare al paziente il farmaco nel giro di 24-48 ore; pertanto, è opportuno ricordarsi di recarsi dal medico curante per la prescrizione del farmaco, qualche giorno prima rispetto al giorno previsto di prosecuzione o di inizio terapia, per evitare di restare scoperto dal farmaco.

 

La dispensazione dei neurolettici da parte del Servizio Sanitario Regionale (SSR) deve essere coerente ai criteri di appropriatezza prescrittiva, alle schede tecniche dei medicinali, alle note AIFA di riferimento e, ove previsto, ai provvedimenti autorizzativi specifici di ciascun medicinale. In parole povere, l’assunzione di tali farmaci è dispensata dal SSR solo ai pazienti affetti dalle patologie per cui tali farmaci sono indicati.

 

Inoltre, si segnala che non è possibile scegliere la “marca” del farmaco ma che il farmacista è obbligato a consegnare ai pazienti la marca come indicata dall’ Assessorato Regionale della Salute. A tal proposito, è importante sottolineare che la bontà del farmaco non dipende dalla marca ma dalla molecola.

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